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Lavoro domestico: 5 consigli per tutelarsi

Come tutelarsi in caso di lavoro domestico: gli errori da non commettere.

Decidere di avvalersi delle prestazioni lavorative di un collaboratore domestico nella propria abitazione o in quella dei propri genitori è a volte una scelta indispensabile.

Tanti sono però i dubbi e i rischi per i datori di lavoro dai quali occorre cautelarsi con una corretta informazione preventiva: ad esempio assumere una badante può rivelarsi davvero molto costoso. D’altro canto il lavoro “a nero”, seppur più conveniente economicamente, espone il datore di lavoro al rischio di lunghe vertenze, recriminazioni economiche del lavoratore, nonché alle conseguenze di possibili infortuni sul lavoro non coperti da polizza assicurativa.

Il lavoro domestico presenta aspetti peculiari e scelte spesso difficili da compiere, per questo è utile confrontarsi con un consulente competente nella specifica materia.

Ecco 5 sintetiche indicazioni su come avviare un rapporto di lavoro domestico in modo corretto, per prevenire un contenzioso.

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1. Utilizza il periodo di prova per il lavoro domestico

In materia di collaborazione domestica la legge consente di concordare un periodo di prova di trenta giorni di lavoro effettivo per la prima e seconda categoria e di otto giorni di lavoro effettivo per le altre categorie.

In questo periodo il datore di lavoro dovrà pagare la retribuzione al lavoratore domestico ma potrà recedere dal rapporto di lavoro senza alcun preavviso né motivazione, semplicemente comunicandolo in forma scritta al lavoratore.

In mancanza di comunicazioni di recesso invece, l’assistente domiciliare sarà automaticamente assunto.

2. Prepara una lettera di assunzione

Si consiglia sin dall’inizio del rapporto di lavoro, di definire i punti principali mediante una lettera di assunzione, nella quale si indicano gli accordi che regoleranno il rapporto di lavoro (es.: durata del periodo di prova, data di inizio del rapporto, luogo di lavoro, retribuzione concordata, ecc…)

Scarica il fac-simile della lettera di assunzione

Dunque dopo aver preparato e firmato la lettera di assunzione, una copia resta al datore di lavoro ed una viene consegnata al lavoratore.

3. Comunica l’assunzione all’I.N.P.S.

A partire dal 2009 le comunicazioni di assunzione (nonché di proproga, trasformazione e cessazione) del rapporto di lavoro devono essere trasmesse solo all’I.N.P.S., che si occuperà di comunicare a sua volta tutti i dati al Centro per l’impiego, al Ministero del Lavoro, all’Inail ed alla Questura per i lavoratori domestici extracomunitari.

4. Attenzione alla gestione del rapporto di lavoro domestico

Nel corso del rapporto di lavoro sarà opportuno seguire alcuni semplici, quanto importanti, accorgimenti, che vengono spesso sottovalutati:

  • far sottoscrivere mensilmente la busta paga al lavoratore. In questo modo non potrà avanzare ulteriori pretese economiche in futuro.
  • Concedere alcuni giorni di ferie in modo che non si accumulino: le ferie non godute devono infatti essere pagate al lavoratore alla fine del rapporto di lavoro.
  • Valutare se pagare mensilmente il rateo di tredicesima e/o del trattamento di fine rapporto, onde evitare che queste somme si accumulino e diventi difficile corrispondere in un’unica soluzione un importo molto rilevante, alla cessazione del rapporto lavorativo
  • Versare i contributi previdenziali: una volta comunicata l’istaurazione del rapporto di lavoro, l’I.N.P.S. apre una posizione assicurativa riferita al lavoratore domestico e invia al datore di lavoro un blocchetto di bollettini di conto corrente postale per il versamento dei contributi trimestrali (le scadenze sono: 10 aprile, 10 luglio, 10 ottobre, 10 gennaio).

Una parte dei contributi è a carico del lavoratore stesso e andrà sottratta mensilmente dal netto in busta paga.

I contributi versati possono essere portati in deduzione dal datore di lavoro in sede di dichiarazione dei redditi.

5. Occhio al preavviso di licenziamento

Quando si decide di cessare il rapporto di lavoro con l’assistente domiciliare, occorrerà comunicarglielo per iscritto con lettera raccomandata o consegnando la comunicazione a mano e facendola sottoscrivere per ricevuta.

In ogni caso bisognerà dare al lavoratore un preavviso:

– di 15 giorni di calendario al lavoratore che ha fino a 5 anni di anzianità

– di 30 giorni di calendario al lavoratore che ha superato i 5 anni di anzianità

Tali termini sono ridotti del 50% quando invece è il lavoratore a dimettersi.

Nel caso di mancato preavviso è dovuta l’indennità sostitutiva, pari alla retribuzione corrispondente al periodo di preavviso spettante.

Si può licenziare senza preavviso solo in caso di licenziamento disciplinare.

Se stai pensando di assumere una colf o una badante o se stai subendo una vertenza di lavoro domestico, è il momento giusto per richiedere una consulenza.

Scarica il facsimile per la lettera di assunzione per colf e badanti

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